21 Febbraio 2020…la notte del colesterolo è arrivata e il karrista ha affrontato impavido la cena vegan-free con il consueto ardore.
Un gruppo di 9 invitti karristi si è seduto al desco per rinnovare la tradizione della notte degli Stinki.
Quest’anno, causa breve trasferta altoatesina del carrista Cavalieri, oltre i tradizionali Stinki di Porko e panzerotti di Zampone, si sono aggiunti alla dieta vegan free anche un’abbondante porzione di Kanederli allo speck e qualche wurstellone teutonico (ometto di ricordare che l’appetizer è il classico salame del Luso condito di patatine fritte…l’unica concessione vegana del menù).
A completare il gelato portato dal Nonnao.
Il Nonnao è stato aggiornato sulle traversie sanitarie della truppa karrista visto che non credeva a quanto fedelmente riportato nel blog e che pensava si trattasse solo di mitologia e leggende poco correlate alla realtà. A questo punto, scoperto che il più sano è il carrista Zamboni , anche lui si è detto preoccupato per l’imminente fine del mondo.
La serata si è conclusa tranquillamente rivedendo alcune scene Kult di Full Metal Jacket e dopo il classico giro di grappe e di Porto (non prima d’aver scolato diversi litri di Birra autoprodotta). A questo punto, dopo aver svegliato lo Zamboni (in katalessi da qualche ora) ogni carrista ha fatto ritorno alla propria magione.
Prossimo appuntamento probabilmente la mansarda di Cavallo (o il 6 Aprile tutti a Bressanone).
In uno sturm und drang cinefilo una compatta pattuglia carrista si è presentata al cinema Victoria nella serata di ieri 5/2/20. Non essendo presente a cartellone l’attesa “Corazzata Potemkin” i nostri hanno scelto la visione di “1917” per approfondire la tematica del militare a cui gli capitano tutte le sfighe, tematica cara al nostro gruppo (ricordo che l’ultimo film visto insieme è stato Fury, vera catarsi carrista).
Il film si è dimostrato all’altezza delle attese tanto che il Kammello non si è neanche addormentato (ricordo che a una certa èta alle ore 22 si è già a letto da 1 ora).
La serata si è conclusa al Giustospirito per una dose di grassi e carboidrati e per brindare ad Evaristo del Serafini che non è più con noi (dopo anni di grandi battaglie in cui si è spremuto veramente fino all’osso!!!).
Prossimo appuntamento il 21/2…la notte degli stinchi.
Notizie dalla Valpadana,
Un simpatico aggiornamento sulla comunità di recupero di ex carristi che frequento e che con la cialtronaggine che ci contraddistingue riesce sempre a farmi morire dal ridere.
Venerdì sera ci siamo trovati per il primo appuntamento del Calendario Carrista (che ricordiamo per i non carristi è la cena nel piedaterre con spaghettata aglio olio peperoncino saltata nell’amaro del capo – perché narra la leggenda che la prima volta, avendo passato la mezzanotte e dovendo riscaldare i rimasugli della pasta, l’unica cosa liquida rimasta fosse l’amaro del capo-).
La serata si è sviluppata con l’aggiornamento del calendario carrista con la creazione di una sua appendice specifica: il calendario degli interventi medici ai carristi.
Ma il bello non è solo il prendere atto dell’inclemenza del tempo nei confronti del prode combattente italico, ma la tipologia delle patologie di cui lo stesso può soffrire!!!
Siamo partiti con un rapido check della pressione (dall’Oktoberfest lo sfigmomanometro rientra nella dotazione standard delle adunanze carriste) con risultati che potrebbero fare parlare convegni di cardiologi per anni.
Siamo poi passati all’elenco dei prossimi appuntamenti medici:
parto io che da lunedì (ieril’altro ndr) infilo una serie di 6 infiltrazioni alle ginocchia (3 per gamba), con una problematica di intervento bilaterale che, a detta dell’ortopedico, non aveva mai visto.
Poi Robertino che per motivi non ben chiari ai medici (ma per noi chiarissimi…prosciugamento dovuto ad un’uso troppo intensivo) martedì (ieri ndr) si è sottoposto ad una pallectomia mono laterale (gli hanno tolto un testicolo). La speranza di tutti noi amici carristi è che questo possa voler dire che forse in futuro rimarrà qualche briciola femminile anche per il resto del mondo.
Nel mese di Aprile poi Cavallo si sottoporrà a Bressanone ad un intervento per porre fine a delle problematiche di erezione che si trascina da tempo (i maligni dicono da quando aveva due anni…).
Per questo evento, definito “Il Tagliando”, noi amici stiamo organizzando un corrierino per una trasferta a Bressanone per farci trovare in reparto vestiti da cazzi (vestiti già comprati su internet!!!).
Sarà una trasferta epocale…questa è la volta che ci arrestano…
Questi gli appuntamenti più eclatanti (poi ovviamente abbiamo cose più banali come la sostituzione di una valvola cardiaca con una di cuore di maiale (e non poteva essere ovviamente altro animale), un’elettroschok per recuperare l’andamento sinusoidale di un cuore in fibrillazione atriale, qualche situazione sospetta (macchioline varie) da tenere sotto controllo, e via così!
La serata si è conclusa con un controllo generale all’etilometro probabilmente rotto perché risultavamo tutti sobri…quando le bottiglie vuote testimoniavano il contrario…
Prossima serata carrista “la notte degli Stinchi” a casa mia il 24 febbraio con menù standard Stinco di Maiale arrosto e zampone in crosta!!!
A presto cari lettori
Cari…in inglese si direbbe brother in arms…in tedesco di bonvi Kameraten…la ricchezza della lingua italiana ci permette di usare il termine”compagni d’ignoranza”…quindi… Cari compagni d’Ignoranza (con la maiuscola perché elevata a segno distintivo), quest’anno ci sta lasciando, anno in cui il Calendario Carrista è stato rispettato in pieno raggiungendo punte sublimi come gli spaghetti riscaldati aglio olio peperoncino e amaro del capo, l’assalto di fanteria alpina a val serena, per culminare con una trasferta nella terra natia dei nostri amati Leopard che si narrerà per generazioni. Ho voluto, come fanno le riviste serie, selezionare la foto dell’anno, quella che meglio sintetizza il 2019 karrista. La selezione è stata facile Questa è l’Immagine dell’Anno 2019.
Qua si può cogliere la sintesi dello spirito carrista, l’eroico combattente italico assopito ma non domo, provato dai ripetuti attacchi teutonici. C’è un non so chè di epica omerica in questa foto, il novello Ulisse prostrato dalle battaglie, mentre fuori Diomede, il suo miglior amico si accascia a terra e dorme come non ha dormito negli ultimi anni (della sua personale odissea), un’improbabile Achille resiste a orde barbariche (probabilmente proci) che lo vogliono colpire nel suo famoso punto debole…il ricciolinen. E poi due fedelissimi che si fanno attrarre dalle sirene sotto forma di ciambelle fritte mentre l’unico ancora quasi lucido è un’incredibile Lusetti (che non ha equivalenti né nell’Iliade che nell’Odissea, facciamoci una domanda e diamoci una risposta). E’ un’immagine che ci riporta alla ricerca del Santo Graal, ma soprattutto cosa succede dopo che ne trovi parecchi di Graal (si parla di 4 o 5 a testa, che ovviamente nel tramandare la leggenda diventeranno 8 o 9). E’ un’immagine che con la sua potenza visiva potrebbe trovare posto nei quadri del Caravaggio o di Rembrant o di Vermeer, dove la drammaticità della vita quotidiana carrista viene colta nella sua massima espressione. Ma al di là di queste dotte disquisizioni, questa è la dimostrazione scientifica della forza dell’Ignoranza carrista. Dottori, persone colte che hanno studiato anni nelle migliori accademie europee, messi a contatto con la forza contagiosa dell’Ignoranza carrista (sempre con la I maiuscola, si badi bene) soccombono e provano la pressione arteriosa al piumino più o meno originale dell’eroico combattente, uscendo con una diagnosi geniale “è ubriaco”. E ha provato la pressione al piumino non perché indossato dal quasi defunto, ma perché obnubilato dalla luce carrista sprigionata dal kamerata….fosse stato alle Maldive gli provavano la pressione sui braccioli da galleggiamento bambini. Questo è troppo anche per uno che non creda al disegno divino che ci ha portato nei carristi tutti insieme. Un disegno però che a volte viene frainteso…il computerone della difesa non ha creato un corpo di élite mettendo i giovani migliori prodotti dal suolo Italico dentro a un potente mezzo corazzato pronti a difendere la patria. Il computerone ha voluto difendere la patria dai carristi, mettendoli dentro a 60 tonnellate d’acciaio possibilmente con motore e cannone rotto. La corazza serve a difendere i cittadini dai carristi e non a difendere i carristi dagli attacchi. E’ in questa interpretazione che sono fiero d’essere carrista, diverso da quelli fuori dalla corazza. Ed auguro a tutti i miei Compagni d’Ignoranza di poter raggiungere vette ancora più basse (vette basse è un bell’ossimoro) in questo 2020 che vedrà il primo appuntamento del calendario carrista venerdì 10 e che spero ci potrà vedere ancora più numerosi…perché noi siamo diversi da quelli là fuori oltre la corazza. Buon Anno Compagno nell’Ignoranza Marco Bucci
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