
El Primero 2024
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1 Maggio 2024, una calda e assolata giornata di Primavera vedeva l’allegra truppa KBF ritrovarsi per la felice scampagnata sulle colline Bolognesi.
Prati verde smeraldo che scintillavano al sole, boschi inondati di luce che rendeva scintillante la rugiada che scendeva dai rami, cinguettii di uccellini che festeggiavano il prossimo arrivo dell’estate e i davanzali delle case che iniziavano a riempirsi di fiori davano all’animo karrista una calda sensazione di serenità, di pace, tipica delle felici contrade montane bolognesi.
Noi karristi, come tutti gli anni, rimaniamo rapiti dalla bucolica semplicità di questi avvi di Estate e sembra quasi di disturbare, con il fumo del nostro barbecue, l’aria tersa e serena che ci accoglie nella magione Prampolini.
SAREBBE POTUTO ANDARE COSI’…
MA INVECE SONO 33 ANNI CHE VA IN UN’ALTRA MANIERA
1 Maggio 2024, le previsioni meteo sono come al solito tremende; solo 7 giorni prima in Val Serena nevicava e nei giorni precedenti non ha smesso di diluviare. I boschi dell’appennino ci aspettano cupi e brumosi, ti aspetti sempre di vedere una legione romana scomparsa fare capolino dalle nebbie tra i tronchi scuri di umido e muschio.
Solo dei cuori impavidi (il Ghelfi direbbe dei deficienti) possono pensare di affrontare tutto questo da 33 anni, indifferenti al fato che prova ad accanirsi contro di loro, fedeli solo a un unico pensiero: “ME NE FREGO!!!”. E quindi, fedeli a questa forza atavica che li spinge ogni primo maggio alla migrazione drammatica verso Val Serena, come i Lemmin che spindi dall’istinto periodicamente arrivano ad una scogliera e si buttano, ci presentiamo compatti e numerosi all’appuntamento.
Tralascio i passaggi canonici della liturgia del Primero (ritrovo a ModenaSud e sosta al Cantagallo lungo la strada) per arrivare subito al primo momento catartico: La Piana del Salame e il relativo aperitivo karrista.
Quest’anno non diluviava (anche se c’era un meteo degno delle Ardenne), quindi non abbiamo dovuto attrezzare un campo provvisorio. Tutto si è svolto tranquillamente se non fosse che il Kammello era in forma splendida e, raccontandoci come lo avevano hakerato per la 1764 volta (io in azienda mi farei qualche domanda) è riuscito a recitare un rosario di bestemmie che anche Barabba era imbarazzato…e nonostante questo nessun fulmine è sceso dal cielo per colpirlo…molto strano.
Terminato l’aperitivo la macchina organizzativa si è trasferita a Villa Prampolini dove il padrone di casa aveva già scaldato forno e bbq…ma non casa! C’era più freddo in casa che all’esterno nella classica tundra siberiana di Val Serena. Ma niente ferma il karrista e in men che non si dica l’intero menù del Primero Karrista era pronto. Abbiamo trovato anche tempo per la distribuzione del gadget commemorativo, la t-shirt (guardala bene Lusetti perché è l’ultima con lo scollo a V) con il nostro crest araldico, ormai parte della iconografia karrista .
Mangiato e bevuto abbiamo lasciato una pattuglia di fannulloni di guardia alla casa e abbiamo ripercorso le traccie storiche dell’attacco alla Toscana in piena pandemia in sfregio ai poteri forti (Conte??) che ci volevano chiusi in regione. Arrivati al confine, foto storica, pipi in terra toscana e rientro alla base, giusto in tempo prima che finalmente la pioggia portasse certezze al primo maggio carrista.
Baciati quindi da Giove Pluvio abbiamo riordinato e ripreso la strada di casa...
Dopo un tour de force d’appuntamenti karristi adesso passeranno quasi due mesi per la prossima data in calendario: Il Memorial Zamboni/Palmieri, doverosamente Alpino.